Smalling "assolve" Taylor: "Contro il Siviglia puniti da episodi sfavorevoli"

Chris Smalling Roma 2022-23Getty Images

E' il pilastro della difesa della Roma. E i giallorossi lo sanno bene, al punto da aver fatto di tutto pur di farlo restare nella Capitale.

Chris Smalling vuole vivere un'altra stagione importante in giallorosso e in un'intervista alla Gazzetta dello Sport rilancia le ambizioni del club guidato da Mourinho.

"Vogliamo fare meglio dell’anno scorso, dove abbiamo raggiunto una finale europea. Ciò significa vincere un trofeo ed entrare tra le prime quattro in campionato. Per un club come la Roma è l’obiettivo minimo. Anche questo ci deve dare la spinta per una maggiore regolarità. Non siamo contenti di essere finiti dietro la Lazio e che loro giochino la Champions e noi no. Ma sono sicuro che questo ci darà la motivazione giusta per risalire".

La delusione per il ko in finale di Europa League è ancora fresco, ma a differenza di altri Smalling non addossa tutte le responsabilità all'arbitro Taylor.

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"Sconfitta molto dolorosa: eravamo fiduciosi, pur sapendo di giocare contro una grande squadra. Ma le sensazioni erano positive, soprattutto dopo un primo tempo dominato. Poi i rigori, si sa, fanno storia a sé. Quest’anno dobbiamo fare di tutto per cancellare quell’amarezza. Difficile dire ciò che sarebbe stato senza certe decisioni, queste partite girano spesso su un paio di episodi che non sono andati chiaramente dalla nostra parte. È andata così, ci conviene concentrarsi su di noi e vedere dove migliorare".

Oltre all'importanza tecnica, Smalling ricopre ormai un ruolo di leader all'interno dello spogliatoio. Una posizione che non lo spaventa, anzi.

"Sono consapevole del mio ruolo dentro e fuori il campo, anche per l’esperienza che ho. È una pressione che mi piace, voglio essere d’esempio per i compagni, ma ci sono anche altri leader".

La voglia di restare a Roma decisiva nella scelta di estendere il suo contratto con il club giallorosso e dribblare le offerte dell'Inter.

"Avevo ben chiara la voglia di restare a Roma, dove sono sempre stato molto bene. Ho parlato con Mourinho, Pinto e la proprietà, ho ascoltato le ambizioni e non ho avuto esitazioni. Con questi tifosi poi...".

Infine una considerazione su José Mourinho.

"José è sempre lui e lo sarà anche tra 5-10 anni. Una persona che ha nel Dna la vittoria: può essere cordiale nei momenti di relax e concentrato quando ci si allena o si gioca. Come personalità è lo stesso di sempre".