Premier League: il Chelsea chiederà di essere esentato dalle regole di spesa
Nessuno aveva mai speso tanto in una sola stagione. Oltre 600 milioni di euro tra estate e inverno per costruire la squadra agli ordini di Tuchel prima e Potter poi. Il Chelsea ha alzato ancora una volta l'asticella delle spese nel calciomercato. Ora i Blues vanno anche oltre.
Il Chelsea è stato sottoposto a numerosi controlli per la spesa nel calciomercato, ma sta pianificando di chiedere un'esenzione dalle regole di spesa della Premier League dopo che il precedente proprietario Roman Abramovich è stato sanzionato dal governo britannico lo scorso anno.
Secondo il Daily Mail, infatti, il Chelsea si farà avanti dopo le imposte a causa dei legami dell'oligarca con Vladimir Putin, arrivate in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte delle forze russe nel febbraio 2022.
Nell'inverno dello scorso anno il governo britannico ha congelato i beni del Chelsea, vietando al club di effettuare trasferimenti e vietando loro anche di vendere nuovi biglietti e qualsiasi merce.
Quel mancato guadagno, secondo il Chelsea, li ha messi a rischio con una perdita di 170 milioni di euro, con i club della Premier League autorizzati in teoria a subire solo una perdita di 105 milioni di sterline (circa 116 milioni di euro).
Se ai club è stato concesso un certo margine di manovra a causa degli effetti della pandemia, il Chelsea sosterrà di non essere stato in grado di fare soldi durante il periodo di tre mesi in cui ha operato sotto sanzioni.
Non è chiaro come reagirà la Premier League, mentre il Chelsea sarà ancora sotto esame da parte della UEFA, che ha inserito il club nella watchlist del Financial Fair Play alla fine dell'anno scorso.
Intanto, dopo aver chiuso il calciomercato con l'acquisto più costoso nella storia della Premier League (Enzo Fernandez dal Benfica per 121 milioni di euro), il Chelsea è stato fermato dal Fulham nel Derby di Londra. Il quarto posto è ancora lontano, così come la rinascita.