Perché Costacurta è soprannominato Billy: il suo amore per il basket

Costacurta Billy basket
Getty/GOAL
Considerato una delle leggende del calcio italiano, Costacurta deve il suo soprannome alla passione per il basket e al Billy Milano.

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E’ stato uno dei migliori difensori della storia del calcio italiano, un campione che è riuscito a ritagliarsi un posto tra le più grandi bandiere di sempre di un club glorioso come il Milan. Quella di Alessandro Costacurta è stata una carriera lunghissima e ricca di straordinari successi, che è iniziata a livello professionistico a metà degli anni ’80 e si è protratta fino al 2007 quando, a 41 anni, ha appeso gli scarpini al chiudo.

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Duttile, intelligente, capace di impostate e di prevedere con una frazione di secondo le mosse degli avversari, con Franco Baresi ha costruito una coppia centrale rimasta nell’immaginario di molti come una delle migliori di tutti i tempi, il tutto a completare con Tassotti e Maldini una retroguardia che ha contribuito in maniera decisiva a spingere il Milan sul tetto del mondo.

Il palmares di Costacurta parla chiaro: 7 Scudetti, 5 Supercoppe Italiane, 1 Coppa Italia, 5 Champions League, 4 Supercoppe Europee e 2 Coppe Intercontinentali. 24 titoli complessivi che fanno di lui, che detiene il record di giocatore più ‘anziano’ ad aver ai segnato in Serie A (41 anni e 25 giorni) uno dei giocatori italiani più titolati di sempre.

IL SOPRANNOME BILLY

Grazie a quanto fatto con il Milan e con la Nazionale italiana (con la quale è stato vicecampione del mondo nel 1994), Costacurta si è guadagnato lo status di leggenda del calcio, ma incredibilmente il soprannome che l’ha accompagnato per tutta la carriera è legata ad un altro sport: il basket.

Per tutti è sempre stato Billy e per arrivare alle radici di quello che inizialmente poteva sembrare un nomignolo come tanti altri, bisogna tornare molto indietro nel tempo e più precisamente al 1980.

Allora Costacurta era un giovanissimo difensore entrato non da molto nel settore giovanile del Milan e con una grande passione: il basket appunto. L’aveva praticato da bambino e la cosa lo favoriva particolarmente quando ad inizio allenamento ci si scaldava passandosi la palla con le mani. Nel corso di una delle sue prime sedute con i compagni, mise in mostra le sue doti ‘cestistiche’. Poi quando si passò ai classici palleggi le cose non andarono benissimo, forse anche a causa dell’emozione. Tanto che dopo l’ennesimo errore il suo allenatore lo richiamò gridando “Va a giucà al Billy!” (“Vai a giocare al Billy!”).

Allora, proprio come accade oggi, in Italia le squadre di basket spesso prendevano il nome del loro sponsor principale e in quel periodo l’Olimpia Milano veniva chiamata Billy Milano, ovvero con il nome un noto succo di frutta in commercio tra gli anni ’70 e gli anni ’80. Era quella una squadra molto forte, capace anche di vincere un campionato (quello della doppia stella nella stagione 1981-82) dopo un lungo digiuno, e quindi molto famosa.

Da quel giorno quella che inizialmente era una battuta si è trasformata in più che un semplice soprannome, quel giovane ragazzino si è consacrato come un grande campione e la passione per la pallacanestro non è mai venuta meno.

“Non tutti lo sanno, ma è il mio sport preferito. La pallacanestro è la mia grande passione e se devo scegliere cosa guardare in Tv è sempre al primo posto”.

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