Paulo Sousa alla Salernitana: dalla Cina al Flamengo, le panchine dopo la Fiorentina
Calcio liquido ed innovazione: Paulo Sousa intriga. Lo sa bene Danilo Iervolino, pronto ad affidargli il timone della Salernitana e sancire il ritorno in Italia del portoghese, l'ultima volta nel Bel Paese da allenatore nel 2017 quando ha salutato la Fiorentina, con cui ha inanellato un quinto ed un ottavo posto.
In cinque anni, l'ex centrocampista di Juventus, Inter e Parma si è confermato un giramondo: Cina, Francia, Polonia e Brasile, senza mai però affondare concretamente le radici.
TOCCATA E FUGA AL TIANJIN
Dopo il biennio vissuto a Firenze, Sousa lascia il nostro calcio per la seconda volta in carriera - sebbene in altre vesti - e nel novembre 2017 vola in Oriente, dove firma coi cinesi del Tianjin Quanjian: un matrimonio durato nemmeno un anno, perchè ad ottobre 2018 il lusitano viene sollevato dall'incarico.
— FC Girondins de Bordeaux (@girondins) March 8, 2019
LA LIAISON COL BORDEAUX
"Sono qui per creare e sviluppare una filosofia e un'identità di gioco che possano riflettere la storia del club e segnare il futuro".
A marzo del 2019 Paulo Sousa sbarca in Francia, dicendo sì al Bordeaux e firmando un quadriennale con tanto di proclami: insomma, un progetto che fa leccare i baffi al popolo girondino.
Il portoghese, in quei giorni candidato fortissimo per sostituire Eusebio Di Francesco alla Roma, invece raccoglie il testimone del suo predecessore Ricardo Gomes e sceglie di misurarsi con la Ligue 1, ma dopo aver condotto in pochi mesi al tredicesimo posto la squadra, nella stagione successiva non riesce ad ottenere grosse soddisfazioni chiudendo in dodicesima posizione.
Un ruolino al di sotto delle attese, tanto da portare il Bordeaux a sostituire Sousa con Jean-Louis Gasset: ad agosto 2020, la liaison si sgretola.
POLONIA TRA EUROPEI E MONDIALI MANCATI
Il legame più duraturo dopo l'esperienza alla Fiorentina, Paulo Sousa lo costruisce e coltiva in Polonia: la Federcalcio a gennaio del 2021 gli affida la guida della Nazionale, chiedendogli un rilancio a 360 gradi con vista su Euro 2020 e mettendo nel mirino i Mondiali del Qatar.
Ebbene, agli Europei posticipati di un anno causa Covid e vinti dall'Italia Lewandowski e soci escono ai gironi, collezionando un punto in tre partite, mentre nei mesi successivi Sousa fallisce la qualificazione diretta all'ultima Coppa del Mondo e risolve il contratto prima di disputare i playoff.
Un divorzio denso di polemiche, poichè l'allenatore portoghese poche ore più tardi è praticamente il nuovo tecnico del Flamengo. La stampa polacca lo definisce "Disertore", accusandolo di essere già d'accordo coi Rublonegros nonostante il contratto da ct.
UN FLAMENGO FLOP
Le polemiche agevolano il burrascoso addio, con trasloco in Sudamerica di Paulo: tanto tuonò, però, che non piovve, perchè l'esperienza in Brasile si rivela un flop: dopo circa 6 mesi Sousa viene esonerato, restando così privo di panchina da giugno. Un'assenza dalla scena, che ora la Salernitana è pronta ad interrompere.