Napoli in fuga, Spalletti non vuole cali di tensione: “Il campionato non è una formalità”
Si giocherà sabato, al ‘Diego Armando Maradona’, una delle sfide più importanti del ventiseiesimo turno del campionato di Serie A. Ad affrontarsi saranno infatti Napoli e Atalanta, due squadre che stazionano nelle zone altissime di classifica e che sono alla ricerca di riscatto.
I partenopei, che sono reduci dalla loro seconda sconfitta nel torneo (quella interna contro la Lazio), puntano a riprendere la loro fuga in solitaria verso lo Scudetto, mentre gli orobici, che hanno messo in cascina un solo punto nelle ultime tre uscite, sono chiamati ad accelerare per tornare a sperare in una qualificazione alla prossima Champions League.
Luciano Spalletti ha presentato la gara nella consueta conferenza stampa della vigilia.
“Con l’Atalanta sono sempre grandissime sfide e il risultato con loro va meritato. Parliamo di una grande squadra guidata da un grandissimo allenatore. Sono tantissime le stagioni nelle quali Gasperini sta portando a casa un fatturato calcistico importante sia a livello economico che di risultati e questo evidenzia la qualità del suo lavoro. Ci sono poi le caratteristiche della squadra che sono ben delineate e diverse da quelle di avversari che abbiamo affrontato ultimamente. Sarà una partita importante, non dobbiamo reagire perché contro la Lazio non abbiamo sbagliato nulla dal punto di vista dell’atteggiamento e della ricerca. Con la Lazio è mancato solo il risultato”.
Il tecnico del Napoli ha fatto un paragone tra l’Atalanta e la Lazio.
“Rispetto ad una settimana fa è cambiato tutto, perché sono due squadre che giocano in maniera differente. La Lazio gioca compatta in un fazzoletto di campo facendo quasi sempre benissimo le stesse cose, copre gli spazi. Contro l’Atalanta gli spazi li troveremo invece tra gli uomini, perché loro ti vengono addosso. Le distanze tra i reparti saranno più ampie, ma si tratta di un’illusione perché li hai sempre lì e quindi serve un ritmo superiore oltre che una qualità superiore”.
Il ‘Maradona’ è parso più silenzioso dopo la sconfitta con la Lazio.
“La mia idea è quella che ci sia una partecipazione totale. C’è la volontà di essere vicini alla squadra e non ho visto differenze rispetto al passato. Noi non tiriamo a campare, abbiamo un’idea del calcio che vogliamo fare e per me l’unica via d’uscita è la vittoria. Il nostro pubblico è al nostro fianco sempre e ci darà una mano nei momenti di difficoltà”.
Il mese di marzo potrebbe risultare decisivo.
“Si parla sempre di impegni futuri, ma io ho detto troppe volte che non funziona così. Affrontare tante partite tutte insieme, noi siamo sempre il Napoli e dobbiamo pensare ad una gara alla volta. L’attenzione è tutta per l’Atalanta, non abbiamo la presunzione di gestire il campionato come se fosse una formalità o un intralcio per altre competizioni. L’intralcio adesso è l’Atalanta”.
Spalletti ha parlato del momento in cui si potrà di aver vinto lo Scudetto.
“Dalle mie parti si dice ‘ritonfa’. Sarà possibile pensarlo quando non ci sarà un’altra squadra in condizione di prenderci con i punti. Siamo attesi ancora da tante partite di livello e abbiamo visto quanta qualità ci sia in Italia nonostante quello che si dice. E’ difficile portare a casa risultati, così come visto contro la Lazio. Contro di loro non abbiamo sbagliato nulla, ma non abbiamo portato a casa punti. Abbiamo fatto una prestazione importante, ma abbiamo trovato una squadra che ha fatto cose altrettanto importanti, che ha sfruttato un episodio a favore, così come è successo a noi altre volte. Domani dovremo sbrogliare una situazione non facile, ma vogliamo portare la vittoria a casa”.
Il tecnico del Napoli ha spiegato quanto è difficile vincere.
“Noi spesso abbiamo meritato, i nostri ragazzi non hanno bisogno di essere motivati da me, conoscono il prestigio della maglia e di questa città. Le nostre motivazioni più grandi sono la città, il Napoli e il suo popolo. Se vai in campo pensando a queste così qui, non hai bisogno di motivazioni. Fondamentale è avere i pensieri giusti. Occhi puntati alle stelle, piedi piantati per terra”.
Spalletti si è soffermato sulle condizioni di Raspadori.
“Sta lavorando benissimo in campo con il pallone ma non col la squadra e va valutato. Aspettiamo l’ok dei medici per poterlo utilizzare nelle esercitazioni”.
La stagione è entrata nella fase decisiva e le forze vanno gestite.
“Lo si fa con ciò che si vede. Si valuta cosa è mancato e cosa si sarebbe potuto usare di volta in volta. Abbiamo giocato tante gare e tantissime sono quelle che ne mancano ancora. Le sensazioni adesso sono positive”.
In stagione c’è spesso stato un ballottaggio tra Mario Rui e Olivera a sinistra.
“Non so se sono diversi, due anni fa tutti contestavate Mario Rui e gli davate giudizi pessimi, mi fa piacere che ora gli diate la considerazione che merita. Si accentra più di Olivera? Ma anche Di Lorenzo lo fa, dipende sempre dall’avversario”.
Spalletti si è soffermato su Ndombele ed Elmas.
“Ndombele è forte, sono solo le prestazioni di Zielinski ed Anguissa che non gli hanno permesso di giocare di più, Ha forza, tecnica e si è sempre fatto trovare pronto. Elmas è uno di quelli che vorrei avere sempre, poi è chiaro che si può giocare di più o di meno, ma bisogna sempre tenere presenti le prestazioni precedenti”.
Kvaratskhelia ha preso posizione per quanto sta accadendo in Georgia.
“Si è schierato in maniera importante sui social, così come deve fare una persona che ritiene che ci siano delle ingiustizie. Abbiamo ritenuto la cosa giusta, va applaudito più per la sua posizione che per un goal. Abbiamo un grandissimo calciatore ed un grandissimo uomo e ne siamo contenti”.