L'Inter ha scelto, niente alternanza: il rigorista sarà Lukaku
Un errore che pesa, un'incomprensione che è costata cara all'Inter. Lautaro o Lukaku; Lukaku o Lautaro? Sul dischetto a La Spezia si è presentato il 'Toro'. L'argentino ha, però, 'tradito' il suo allenatore fallendo la trasformazione dagli undici metri in una serata che si rivelerà poi nefasta con la vittoria per 2-1 dello Spezia grazie alle reti di Daniel Maldini e Nzola.
Il siparetto visto in mezzo al campo, con Lukaku incaricato di battere il rigore e Lautaro che si è preso il pallone e lo ha calciato nonostante le gerarchie ben definite, non è piaciuto ai piani alti di viale della Liberazione.
Il risultato finale, con un altro ko, il secondo nelle ultime tre gare di campionato - di nuovo in trasferta - non ha certamente aiutato.
14 goal su 14 tentativi recitano i numeri di Romelu Lukaku, che dal dischetto è infallibile: per questo motivo era e resta lui l'incaricato.
'La Gazzetta dello Sport' rivela che alla Pinetina è arrivato un diktat per preciso, che da ora in poi per ordine dello staff tutti dovranno rispettare le gerarchie senza discussioni: quando è in campo, il primo rigorista sarà Lukaku.
Al Picco, Lukaku ha provato a farsi dare il pallone ma Lautaro non ha voluto sentire ragioni. E dalla panchina non sono arrivate parole di Inzaghi, che non ha proferito parola invece di ricordare al 'Toro' le gerarchie. Un brutto segnale in un momento delicato della stagione dei nerazzurri, in cui lo stesso piacentino si gioca la permanenza sulla panchina del club meneghino.
Al netto dell'episodio di venerdì sera con l'errore, i calci di rigore non sono una vera e propria specialità di casa Lautaro. L'argentino ne ha sbagliati finora 6 su 17 e ben 4 su 9 sotto la gestione Inzaghi.
Il siparietto con Lukaku a proposito delle gerarchie accadde anche ai tempi della gestione Conte, ed esattamente a Bologna, con il 'Toro' che anche lì fallì la trasformazione.
L'altro errore pesante nel debry dello scorso anno, quando dopo il goal di Calhanoglu sempre dagli undici metri andò proprio Lautaro e regalò a Tatarusanu una notte da sogno.
Ora, però, Lautaro e Inzaghi devono guardare avanti. Il caso è chiuso, le gerarchie sono definite: basta nuovi episodi simili. Perché errare è umano, ma perseverare è diabolico...