L'ascesa di Kolo Muani, l'anti-Napoli: dalla terza serie ai Mondiali sfiorati in due anni
Pensi a Randal Kolo Muani e - zac! - un'immagine ti si fionda nella testa: un destro a botta sicura da pochi metri, una gamba - quella di Emiliano Martinez - che si allunga, un sogno che si spezza. Prima parzialmente, poi definitivamente. Un flash rimasto impresso nella memoria di tutti: francesi, argentini, neutrali. Ma se non è da un calcio di rigore che si giudica un giocatore, non si può farlo nemmeno per un episodio del genere.
Sì, Kolo Muani è l'uomo che al 120' di una finale dei Mondiali ha sprecato la palla del 4-3. Quella che avrebbe portato la Francia per la seconda volta sul tetto del mondo e spezzato, ancora una volta, il sogno di Leo Messi di eguagliare il mito Diego Armando Maradona. Il destino si è messo di mezzo. Martinez ha parato, la finalissima è andata ai calci di rigore, i sudamericani sono stati più precisi. Storia recente, 18 dicembre 2022. Storia nota e stranota, ormai.
Meglio allora pensare a come ci sia arrivato Kolo Muani a quella finale. E in generale al grande calcio: anche a giocarsi un ottavo di finale di Champions League, naturalmente, perché questa sera sarà lui, con addosso la maglia dell'Eintracht Francoforte, il pericolo pubblico numero uno del Napoli tritatutto. C'è gente che parte dal basso, ma lui dal fondo alla vetta c'è arrivato in un tempo quasi da record: un paio d'anni, o poco più.
Il fondo è il Boulogne. National, ovvero la terza serie francese. Il Nantes, dove Kolo Muani è nato e cresciuto, lo ha spedito lì in prestito nella stagione del 2019/20, quella del Covid. Randal aveva già 21 anni, non 17 o 18. Sembrava uno dei tanti. In quell'annata ha giocato 14 volte e segnato tre reti. Numeri come tanti altri. L'anno prima la Francia si laureava campione del mondo a Mosca. Chi avrebbe immaginato che anche lui, un giorno avrebbe fatto parte di un sogno?
"Il giorno della finale del 2018 ero a casa a Nantes, da solo - ha ricordato durante i Mondiali in Qatar - Sì, da solo! Ero nel mio salotto a guardare la partita, stavo per andare in prestito al Boulogne".
Tornato al Nantes, Kolo Muani è finalmente esploso. Ha segnato 9 volte in Ligue 1, poi 12. E finalmente è entrato nel radar della Francia e di Deschamps. Avrebbe potuto anche giocare con la Repubblica Democratica del Congo, ma non ha resistito al fascino dei Bleus. Le prime convocazioni in Nations League, la chiamata a sorpresa ai Mondiali dopo appena un paio di presenze, il guizzo contro il Marocco in semifinale, la prima grande gioia prima della grande delusione. Ma il tempo per rifarsi c'è.
Il presente, intanto, si chiama Eintracht. I tedeschi hanno fatto il colpo della vita, prendendolo a parametro zero (!) la scorsa estate. Fantasia al potere. Quanto vale ora Kolo Muani? 50 milioni? 60? 100? Impossibile quantificarne la quotazione in un mercato che da anni pare aver perso ogni logica. Di certo, quando Randal se ne andrà porterà un gran bel gruzzolo nelle casse del club.
Il Napoli sa già a chi dovrà prestare maggiormente attenzione, e non ci vuole uno scienziato per capirlo: Kolo Muani ha segnato 5 volte in 6 partite dopo i Mondiali, segno evidentissimo che il trauma della finale e di quel goal fallito è ampiamente superato, e ora vuole costruire la sorpresa. Che poi, attenzione: sarebbe una sorpresa relativa. Perché si parla pur sempre della squadra che si è portata a casa l'ultima edizione dell'Europa League.
Kolo Muani in attacco, Lindstrøm e Götze a supportarlo nel solito 3-4-2-1 dell'Eintracht: così il tecnico Glasner ha intenzione di imbrigliare il Napoli di Spalletti, di Kvaratskhelia, di Osimhen. Sulle spalle del cacciatore di sogni Randal, il ragazzo che pareva destinato a perdersi nelle serie minori francesi e che ora, a 24 anni, ha finalmente preso il destino tra le proprie mani.