L'ascesa di Højlund: presente e futuro dell'Atalanta

Rasmus Hojlund Atalanta 2022
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I primi passi con il Copenaghen e l'affermazione con lo Sturm Graz: il danese è già un punto fermo della Dea: "Può diventare un attaccante top".

Una nuova stella a Bergamo. Sì, è proprio il caso di dirlo perché Rasmus Højlund, all'Atalanta, sta dimostrando di possedere tutte le carte in regola per lasciare un'impronta indelebile nel calcio italiano e - perché no - anche in ambito internazionale.

Uno dei proverbiali colpi 'da Atalanta', non c'è altro modo per definirlo. Perché quando c'è da arrivare per primi su qualche talento in rampa di lancio, il club nerazzurro ha sempre agito con tempestività e con massicce dosi di lungimiranza.

Nato a Copenaghen il 4 febbraio 2003, l'attaccante danese si è formato nel settore giovanile della squadra della capitale danese, dove tra le altre cose militano anche i suoi fratelli - di due anni più piccoli - Emil e Oscar. Esponenti di una famiglia all'interno della quale il calcio è sempre stato il filo conduttore, come dimostrato dal padre Anders, a sua volta calciatore di buon livello negli anni novanta.

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Il suo percorso è di quelli lineari: oltre un decennio nel vivaio, prima del debutto in prima squadra datato 25 ottobre 2020. Il primo gettone ufficiale, al quale ne seguiranno altri quattro complessivi tra Superligaen e Coppa di Danimarca.

Per i primi goal, invece, bisogna aspettare la stagione 2021/22, quella dove Højlund trova maggiore continuità: nella prima parte di stagione gioca 27 partite complessive senza mai segnare tra i confini nazionali, ma gonfiando per ben cinque volte la rete alla prima campagna europea della carriera nella neonata Conference League.

I primi centri in carriera arrivano nel secondo turno preliminare contro i bielorussi del Torpedo-BelAZ Zhodino, contro cui segna una doppietta. Poi si ripeterà anche contro il Sivasspor, a precedere i due squilli nella fase a gironi contro Lincoln FC e Slovan Bratislava.

La confidenza con il goal mostrata sulla platea continentale è un fattore che non passa inosservato. Sulle sue tracce, infatti, si inserisce prontamente lo Sturm Graz che rompe gli indugi nella sessione di gennaio e lo porta in Austria.

L'impatto in Bundesliga austriaca è semplicemente devastante: segna due goal al WSG Swarovski Tirol, uno al Rapid Vienna e uno all'Hartberg. Agli ordini di Christian Ilzer, l'attaccante scandinavo assorbe metodi e ritmi del nuovo campionato in tempo zero, impressionando gli addetti ai lavori: in campionato segna altri due goal e chiude i suoi primi sei mesi in quel di Graz firmando 6 reti in 13 partite.

Il trend positivo viene ribadito anche all'imbocco della stagione in corso che Højlund inizia ancora con la maglia dei 'Blackies' e il ragazzo continua a dimostrare di non potere fare a meno del goal: va subito a segno contro il Rothis in coppa, in campionato colpisce due volte contro il Salisburgo e mette la firma - inutile ai fini della qualificazione - anche nei preliminari di Champions League contro la Dinamo Kiev. Infine, lo scorso 13 agosto, trova la rete anche contro l'Altach allenato da Miroslav Klose. Nient'altro che il suo ultimo centro con la maglia dello Sturm.

Proprio così, perché due settimane più tardi - ad una manciata di giorni dalla conclusione della finestra estiva di mercato - ecco servito il colpo di scena finale.

Il blitz dell'Atalanta è repentino, l'investimento - da 17 milioni più bonus - è di quelli importanti. E' la Dea, dunque ad aggiudicarsi il gioiellino danese che approda alla corte di Gasperini mettendo nero su bianco un contratto sino al 30 giugno 2026.

"Atalanta B.C. comunica l’acquisto a titolo definitivo dallo Sturm Graz del calciatore Rasmus Højlund.
"Nato il 4 febbraio 2003 a Copenaghen, è un attaccante mancino di piede, forte fisicamente, tecnicamente dotato e abile nella finalizzazione. È considerato uno dei talenti della sua generazione più interessanti e promettenti nel panorama calcistico europeo. Pur essendo appena diciannovenne, ha già mostrato qualità importanti.
Nel Copenaghen, la squadra in cui è cresciuto e che l’ha lanciato nel calcio dei grandi, ha esordito appena diciassettenne nel 2020, mettendosi in luce nella stagione successiva anche sul palcoscenico europeo grazie a due reti segnate nel girone di UEFA Conference League, a cui vanno aggiunte le tre fatte nelle gare di qualificazione.
A metà stagione, a fine gennaio 2022 arriva la chiamata dello Sturm Graz. Nella Bundesliga austriaca impressiona per la doppietta all’esordio contro il WSG Tirol e i quattro gol segnati nelle prime tre partite giocate. In poco più di tre mesi realizza sei gol in tredici gare. Parte forte anche in questa stagione con tre gol e due assist nelle prime cinque giornate: sua la doppietta che alla fine di luglio consente allo Sturm Graz di battere 2-1 il Red Bull Salisburgo.
Lo scorso 9 agosto segna anche nel ritorno del 3° turno di qualificazione all’UEFA Champions League il gol che manda ai supplementari la partita con la Dinamo Kiev. Da febbraio ad agosto chiude la sua esperienza in Austria con 12 gol e 4 assist in 21 partite tra campionato e coppe.
Indossa la maglia della nazionale danese a livello giovanile esordendo ancora quindicenne nella U16, per poi continuare il suo percorso anche nella U17 e nella U19, fino alle recenti convocazioni nell’U21 con cui lo scorso giugno ha giocato le tre partite del girone di qualificazione agli Europei.
Benvenuto Rasmus!".

Un anno e mezzo in patria, sei mesi in Austria - conditi da 12 goal in 21 partite - e ora il grande balzo in uno dei principali tornei continentali. Una sfida ambiziosa, ad alto coefficiente di difficoltà.

All'ombra del Gewiss Stadium, il classe 2003 sembra destinato - quantomeno inizialmente - a scalare le gerarchie alle spalle del duo colombiano composto da Duvan Zapata e Luis Muriel, senza tralasciare gente come Ademola Lookman e Jeremie Boga, chiamata a rimpolpare la concorrenza all'interno del pacchetto offensivo orobico.

Un potenziale problema per chiunque. Non per Rasmus Højlund. Il momento storico tutt'altro che entusiasmante dei attaccanti sudamericani gli offre sul piatto d'argento la possibilità di mettersi in mostra da subito.

In panchina all'esordio stagionale sul campo del Verona, gioca da titolare alla prima in casa e al terzo tentativo trova anche la prima rete in Serie A contro il Monza, insaccando con estrema puntualità dopo l'invito a nozze di Lookman.

Dal guizzo dell'U-Power Stadium fino alla sosta Mondiale collezionerà solamente una serie di spezzoni, rimandando l'appuntamento al 2023.

Alle porte dell'anno nuovo, infatti, Højlund si presenta in condizioni super e il riscontro del campo è un biglietto da visita che non merita ulteriori spiegazioni: pronti via e arriva il suo diagonale chirurgico contro lo Spezia avvia la rimonta nerazzurra. Passano cinque giorni e il suo delizioso tocco sotto al Dall'Ara beffa Skorupski e regala all'Atalanta la prima vittoria del 2023.

Finita qui? Ovviamente no. Il danese si iscrive anche al festival del goal contro la Salernitana, incastonando in buca d'angolo una perla di rara bellezza: strappo incontenibile per Fazio e sinistro sul palo più lontano che non lascia scampo ad Ochoa. E' la notta più luminosa da quando è sbarcato nella Città dei Mille, tanto che contro i campani si mette in mostra anche per un assist e un calcio di rigore procurato.

Il tutto quattro giorni prima dell'ottavo di finale di Coppa Italia giocato a Bergamo, sempre contro lo Spezia. In campo nella mezz'ora finale, il nuovo numero 17 nerazzurro ha impiegato appena una manciata di minuti per mandare in estasi, una volta ancora, il popolo del Gewiss: iniziativa di Muriel e scarico nello spazio proprio in favore di Højlund che fa sfilare la sfera prima di incrociare un mancino terrificante che si insacca dopo aver colpito sia la parte interna della traversa che quella del palo. Da impazzire.

Hojlund Atalanta

Morale della favola, un predestinato. Sono in molti a pensarlo e tra questi c'è lo stesso Gian Piero Gasperini, che quest'anno non ha mai perso occasione per incensare le qualità di un ragazzo che oltre a vedere la porta con grande costanza, include nel proprio pacchetto una capacità innata di bruciare le tappe.

"Si vedevano subito le doti importanti che aveva, appena è arrivato. Ha margini straordinari, l’evoluzione che ha avuto in questi mesi… Lui si doveva calare subito nella partite.
Ha 19 anni, ha una generosità pazzesca, una voglia di raggiungere il risultato, a La Spezia spronava i tifosi. Ha margini importanti. Nel gioco aereo può fare bene, può essere veramente un futuro attaccante top".

Il futuro, appunto. L'Atalanta, su di lui, ha investito un'ingente somma se raffrontata ad una carta d'identità che recita anni 20. Un innesto di grande prospettiva, chiamato a sposare alla perfezione la filosofia societaria. Una visione (da) sempre con lo sguardo proiettato verso un domani che si preannuncia roseo. E a giudicare da questi primi mesi in Italia anche il presente non sembra niente male.

Un presente scandito da forti tinte nerazzurre. Perché Bergamo, per un gioiello in rampa di lancio, può rappresentare il contesto ideale per emerge. Il posto giusto.

"Sono impressionato dalla velocità con cui si è ambientato a Bergamo - ha detto a 'Bergamonews' il suo ex tecnico Ilzer - è già protagonista e se devo dargli un consiglio gli direi di ignorare tutte le voci di mercato che lo accostano al Milan o al Real Madrid, ma di concentrarsi sull’Atalanta, che è una grande squadra con un grande allenatore, in cui può crescere ancora. Deve diventare un titolarissimo, avere costanza rendimento, poi potrà pensare al passaggio successivo tra uno o due anni".

Un impatto impressionante, sì. Se ne è accorta pure la Nazionale maggiore, con cui ha esordito lo scorso 22 settembre in Nations League contro la Croazia, prima di scendere in campo anche tre giorni più tardi contro la Francia. La sensazione forte è che questo sia soltanto l'inizio. Tutti gli occhi, ormai, sono su di lui.

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