L'ascesa di Gilberto: 10 presenze in A, ora vede di nuovo i quarti di Champions League
In Serie A non se lo ricorda nessuno, o quasi. Semplicemente perché la sua avventura è stata dimenticabile: una decina di presenze, un prestito in Serie B, la sensazione di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma il momento di Gilberto Moraes Junior, terzino del Benfica con un passato anche alla Fiorentina, oggi si è capovolto.
La stagione incriminata è il 2015/16. Un'annata suddivisa in due: la prima Gilberto la visse con la maglia viola, la seconda con quella del Verona. In entrambi i casi, lo spazio fu poco: cinque spezzoni di partita da una parte e altri cinque dall'altra. Di questi, solo quattro da titolare. Al termine di quel campionato, peraltro, anche il brasiliano versava lacrime amare per il ritorno dell'Hellas in Serie B, anche se in Veneto era stato spedito solamente in prestito.
Di quel terzino che faticava a mettersi in mostra in Italia, oggi, è rimasto solo il ricordo. Gilberto è uno degli elementi del Benfica che, per il secondo anno di fila, sta bussando alle porte dei quarti di finale di Champions League. Nella gara d'andata ha vinto per 2-0 in casa del Bruges e pensare a un ribaltone appare francamente improbabile.
Nella scorsa stagione era accaduta la stessa cosa. Ajax eliminato agli ottavi di finale, Liverpool di fronte ai quarti. Con Gilberto titolare e in campo dal primo all'ultimo minuto nella doppia sfida contro i Reds, le due serate più prestigiose, nonostante l'eliminazione, di una carriera fin lì piuttosto normale. Compreso, come detto, il meteorico transito per l'Italia, con tanto di prestito in Serie B al Latina (prima parte del 2016/17).
La Fiorentina aveva notato Gilberto, molto giovane, nel Botafogo. Aveva deciso di portarlo in Italia, spendendo un paio di milioni. Del resto questo terzino di gamba e corsa, adatto anche come esterno a tutta fascia in un 3-5-2, si era messo in discreta luce in patria. Non è andata bene. Un caso che ricorda quello di un altro brasiliano come Pedro, arrivato a Firenze molto giovane, lasciato andare in fretta e cresciuto a tal punto da guadagnarsi la convocazione per i Mondiali in Qatar.
E dire che Gilberto avrebbe dovuto lasciare il Benfica all'inizio del 2023. L'Atletico Mineiro aveva quasi chiuso per il suo ritorno in Brasile e progettava di affidare a lui la maglia di terzino. Mentre i portoghesi, qualche mese prima, avevano prelevato il danese Bah dallo Slavia Praga.
Alla fine non se n'è fatto nulla. Gilberto è rimasto, anche se fin qui in Champions League il titolare è quasi sempre stato Bah: l'ex viola ha collezionato un paio di spezzoni di partita nel girone, nessuno dei quali da titolare, dopo essere sceso in campo nei turni preliminari superati contro Midtjylland e Dinamo Kiev.
La sostanza, però, non cambia: così come Pedro, Gilberto ha attirato i riflettori su di sé lontano da Firenze. Questa sera sarà nuovamente in ballottaggio con Bah in un Benfica che, pure perdendo con una rete di scarto, approderebbe per il secondo anno di fila ai quarti di finale di Champions League. Una competizione "che è possibile vincere", come ha detto il tecnico Roger Schmidt. Un sogno che coinvolge anche Gilberto.