La Juventus alla ricerca del bomber perduto: quanta fatica per Vlahovic e Milik

Mix Vlahovic Milik Juventus
Anche contro la Lazio, Dusan Vlahovic ha mostrato evidenti difficoltà. Non molto meglio ha fatto il suo sostituto Milik.

Quando la Juventus ha annunciato, il 28 gennaio 2022, il suo acquisto, nessuno ha avuto il minimo dubbio nel parlare di un colpo quasi sensazionale. A fronte di un esborso superiore ai 70 milioni di euro, il club bianconero era infatti riuscito ad assicurarsi non solo un attaccante che aveva già ampiamente dimostrato di essere forte come pochi, anzi pochissimi, in Serie A, ma anche un giovanissimo talento considerato da molti la reale (e forse unica) risposta a quel fenomeno chiamato Erling Haaland.

Oggi, 435 giorni dopo quell’annuncio che ha fatto vibrare tutti i cuori bianconeri e spezzato tutti quelli colorati di viola, sono in tanti a chiedersi dove sia finito il vero Dusan Vlahovic. Del bomber che tartassava le difese avversarie quando indossava la maglia della Fiorentina negli ultimi mesi si è visto poco ed i suoi numeri stagionali sono ben lontani da quelli che era lecito aspettarsi. Un momento nerissimo, insomma, tanto che il serbo ha momentaneamente deciso di chiudere il suo profilo su Instagram come aveva già fatto ai tempi della Fiorentina.

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I dati non mentono ed anzi raccontano di una realtà difficile anche solo da immaginare ad inizio stagione: il gioiello della Juve in Serie A non va a segno dalla trasferta di Salerno dello scorso 7 febbraio, il che vuol dire che per ben otto partite consecutive nel torneo non è riuscito a trovare la via della rete.

In quella occasione mise a segno una doppietta che fece parlare di una possibile rinascita dopo mesi passati a convivere con la pubalgia, ma la realtà ha poi raccontato che da quel momento in poi di lui si sono perse le tracce o quasi.

Un goal su rigore contro il Friburgo in Europa League, i recenti acuti con la maglia della sua Serbia addosso (ha segnato contro Lituania e Montenegro a fine marzo) e pochissimo altro.

Vlahovic, nel corso di questo campionato, ha sin qui segnato otto reti in venti partite, quattro delle quali nelle prime quattro giornate. Una media realizzativa di un goal ogni 196’ di gioco, troppo poco per chi doveva evidentemente essere uno dei trascinatori della squadra.

Quello che più fa riflettere non è però la scarsa vena realizzativa (può capitare ad ogni attaccante di vivere dei momenti ’no’) ma semmai l’involuzione in termini di prestazioni. Nell’ultima uscita, Vlahovic non solo è stato letteralmente fagocitato dalla retroguardia della Lazio, ma ha fatto fatica a tenere palla e difenderla. Un difetto che aveva mostrato nei suoi primi anni in Serie A quando era un acerbo centravanti di belle speranze e che aveva ampiamente dimostrato di aver corretto.

E’ vero che gli sono arrivati anche pochi palloni, ma spesso i movimenti non sono stati quelli giusti e, quando è stato servito, non è riuscito nemmeno a far salire la squadra come era solito fare fino a pochi mesi fa.

Al termine della gara Marco Landucci, che contro la Lazio ha sostituito Allegri in panchina, parlando ai microfoni di ‘DAZN’ ha commentato la prestazione del gioiello serbo.

“Nel primo tempo lo abbiamo aiutato anche poco, volevamo fare un’altra partita”.

Vlahovic (undici goal stagionali in tutte le competizioni) di fatto contro la Lazio non si è visto quasi mai e, come se non bastasse, poco dopo dopo l’ora di gioco è stato anche costretto a lasciare il campo a causa di una botta subita al piede. I prossimi giorni diranno di più sulla reale entità del problema riportato, quello che intanto è certo è che in termini di reti, controllo del pallone e movimenti, tocca anche a lui dare qualcosa in più.

A sua parziale discolpa il fatto che anche chi l’ha sostituito al 63’, ovvero Milik, non ha fatto molto di più. Anzi.

Con l’ingresso in campo del centravanti polacco e quello contemporaneo di Chiesa, la Juventus è passata al tridente, ma le cose non sono cambiate in termini di pericolosità.

Milik ha agito da perno centrale supportato appunto da Chiesa e Di Maria ed anche a lui di palloni ne sono arrivati con il contagocce. Merito certamente della Lazio, ma demerito anche di una Juve che, come già le è capitato in stagione, ha fatto grande fatica a produrre gioco.

La classifica dice che raggiungere quel quarto posto distante otto lunghezze è ancora possibile, ma perché la rimonta venga completata è necessario poter contare anche sui goal dei centravanti.

Milik (sei goal in diciannove presenze in campionato) è ancora alla ricerca della condizione migliore dopo essere stato costretto ai box per oltre un mese da un problema muscolare, Vlahovic invece dovrebbe averla raggiunta da tempo. Quello che c’è da ritrovare ora è soprattutto la via della rete e solo il campo dirà quanto la cosa sarà complicata.

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