Jordi Alba a GOAL: "Messi al Barcellona? Dipende da lui, speriamo possa venire"

Jordi Alba
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Jordi Alba in esclusiva tra il possibile ritorno di Messi e il proprio futuro: "Io voglio restare e il Barcellona vuole che resti".

34 anni e non sentirli. Jordi Alba si è ripreso il Barcellona e, pur senza il minutaggio dei tempi di Guardiola e Luis Enrique, è un tassello importante della squadra che si prepara a festeggiare il titolo della Liga. Di questo, e di tanto altro, ha parlato il terzino spagnolo in un'intervista esclusiva a GOAL.

Che valutazione dai alla stagione del Barcellona?

“Al Barça lotti per tutti i trofei. In campionato siamo primi, mancano ancora alcune partite ma il vantaggio è molto ampio. Abbiamo perso contro il Real Madrid in Coppa del Re e in Europa non siamo stati all'altezza, ma in campionato stiamo andando bene".

Le difficoltà economiche del club, la questione 'fair play', il 'caso Negreira', l'UEFA, la Superlega: lo spogliatoio come fa a isolarsi da tutto questo?

“Non è piacevole, è difficile isolarsi e disconnettersi. Però dobbiamo competere, continuare a fare punti, isolarci da tutto e vincere le partite in qualsiasi situazione".

In campionato tutto va bene, ma cos'è successo in Europa?

"Ci sono stati molti infortuni, ma questa non può essere una scusa. Abbiamo una rosa molto numerosa e molto competitiva, ma per diversi motivi non siamo stati all'altezza. Contro il Bayern abbiamo fatto un ottimo primo tempo e siamo riusciti a segnare, ma ci è mancata un po' di fortuna. Alla fine l'avversario è stato migliore. In Champions League puoi prendere goal in qualsiasi momento. Col Manchester United abbiamo giocato bene, ma anche in questo caso abbiamo trovato una squadra che ti può segnare in qualsiasi momento".

Stai attraversando un buon momento, ma non è sempre stato così. C'è stato un momento in cui alcuni hanno dubitato del tuo barcelonismo. Come l'hai vissuto?

“Ho le idee chiare su ciò che provo per questo club e le persone che mi conoscono lo sanno. Ciò che viene detto o commentato, beh, è ​​sempre dall'esterno. Devo pensare ad allenarmi bene, sono qui da 11 anni e nessuno mi ha regalato niente. Al di là del fatto che abbia giocato partite migliori o peggiori, ho sempre dato tutto per questo club. Tra giovanili e prima squadra sono qui da 18 anni, nessuno deve dubitare del mio spirito barcelonista".

Sono passati undici anni dal tuo arrivo al Barça: il tuo ricordo migliore e quello peggiore?

“Il mio miglior ricordo a livello di titoli... ce ne sono tanti. Abbiamo vinto Champions, Scudetti, coppe. Per quanto riguarda le partite, ricordo il 4-0 contro il Milan, dove sono riuscito a segnare un goal ed è stata una notte magica. Oppure la rimonta contro il PSG, partita che non ho potuto giocare, ma è stata incredibile e l'ho vissuta in modo spettacolare, come tutti i tifosi. O le vittorie contro il Real Madrid, che sono state molto intense e vissute in modo particolare. Ho avuto anche momenti più critici, ma bisogna saper uscirne: preferisco tenermi quelli belli".

Il tuo contratto scade a giugno 2024. Come vedi il tuo futuro?

"Quello che voglio è restare al Barça. Rispettare il mio contratto. Fisicamente e mentalmente sto molto bene. Io voglio restare e il Barcellona vuole che resti. Al momento non ho ancora notizie sul mio futuro, sono molto tranquillo e devo solo fare bene. Giocare al meglio delle mie capacità quando possibile, perché quando si tratta del mio futuro si parla sempre dall'esterno. Mi sento bene e voglio continuare a essere utile”.

Jordi Alba

Cosa pensi del VAR: aiuta i giocatori?

“Gli arbitri vengono sempre a parlarci prima dell'inizio della stagione. A volte alcuni falli di mano vengono fischiati e a volte no, dipende sempre dall'interpretazione dell'arbitro. Il VAR è un ottimo strumento per il calcio, ma è vero che c'è ancora molto da migliorare per quanto riguarda il suo funzionamento. Alla fine quando non c'era il VAR ci lamentavamo, e adesso che c'è ci lamentiamo lo stesso. È un ottimo strumento, ma è vero che deve essere migliorato. Con il passare del tempo andrà meglio e sarà tutto molto più chiaro".

Cos'è successo ai Mondiali?

“Un peccato, onestamente eravamo convinti di poter vincerli. Avevamo uno staff molto buono, un grande gruppo, ma in quella partita... il Marocco si è difeso, ha giocato una grande partita, ci ha saputo fare, noi non abbiamo segnato il goal che ci serviva e alla fine il nostro sogno è svanito ai rigori. Non si sa cosa sarebbe potuto succedere se avessimo vinto quella partita. Avevamo un'ottima squadra, idee molto chiare con Luis Enrique, ed è stato un peccato, perché non doveva andare così".

Non si placano le voci su un possibile ritorno di Messi al Barcellona. Ti piacerebbe?

“Sarà una decisione di Leo. Sinceramente non ne abbiamo parlato, ma è chiaro che alla fine vedere Messi con un'altra maglia diversa da quella del Barça fa sempre strano. Alla fine, se lo vuole lui e lo vuole il club, per me è perfetto. È il giocatore con cui mi sono capito meglio in campo. Per me sarebbe un'ottima notizia. Lo sarebbe per tutti i culé e per tutti i compagni. Il futuro dirà cosa succederà con Messi, ma speriamo che Leo possa venire".

Cosa cambieresti della tua carriera?

"Io non mi pento di nulla. Ho sempre fatto quello che volevo. Mi considero una persona fortunata. Ho vinto tanti titoli. Devo ancora vincere il Mondiale, ma non mi pento di nulla. Mi piacerebbe cambiare qualche partita, ma ho avuto tanto dal calcio e sono contento di tutto quello che ho vinto".

Cosa vorresti che la gente pensasse di Jordi Alba?

“Vorrei che pensassero che sono un gran lavoratore. Sono uno che ha sempre dato tutto quello che aveva per il Barça e per la Nazionale. Voglio che la gente lo ricordi. Così come il legame che ho avuto in campo con Messi, sicuramente se lo ricordano. Dopo il calciatore, poi c'è il Jordi Alba persona: le persone che mi conoscono sanno già esattamente chi sono”.

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