Il bizzarro trasferimento di De Arrascaeta al Flamengo: "Armi, minacce, una casa buia"

021222 Ghana Uruguay Giorgian De Arrascaeta Facundo Pellistri
Buda Mendes/GETTY
A segno in Qatar, Georgian De Arrascaeta è stato uno dei colpi più controversi del Sudamerica: "Alla riunione decisiva erano presenti uomini armati".

Giorgian De Arrascaeta non è un giocatore come tanti altri e un trequartista come tanti altri. Chi sostiene che sia il miglior 10 militante in Sudamerica è supportato in maniera piuttosto corposa dai fatti. Guardate la seconda rete messa a segno al Ghana ai Mondiali, uno stiloso destro al volo da campione, e capirete perché. 28 anni, gioca a Rio de Janeiro nel Flamengo, con cui ha vinto due volte la Libertadores. E ha classe. Parecchia classe. Tanto che nel 2019 è diventato il calciatore più costoso del panorama di mercato brasiliano.

Storia curiosa, quella del trasferimento dal Cruzeiro al Flamengo. Tesa, colorita. Una spy story in salsa sudamericana. E non solo per il costo complessivo, 18 milioni di euro (quasi 80 milioni di reais in base al cambio dell'epoca) per il 75% del cartellino: superato Carlos Tevez, passato dal Boca Juniors al Corinthians nel 2005 grazie all'aiuto della MSI di Kia Joorabchian. Oggi non è più il record di spesa brasiliano, come ai tempi. In ogni caso, quando il Fla lo prende gira una valanga di soldi. E pure di orgoglio.

In quelle settimane, tra dicembre 2018 e gennaio 2019, De Arrascaeta diventa l'uomo del momento. Il Cruzeiro non ha alcuna intenzione di cedere il pezzo pregiato della propria collezione. Non certo in Brasile, quantomeno. Al massimo all'estero. E magari al Monaco, che già nell'estate precedente ha tentato di portarlo nel Principato. Ma il ricchissimo Flamengo ha la serissima intenzione di provarci. Del resto l'uruguaiano ha lasciato il segno quando ha affrontato il Fla da avversario: è andato in rete al Maracanã sia in Libertadores che nella finale d'andata della Copa do Brasil, provocando altrettante eliminazioni. Come recitavano i vecchi saggi: se non puoi battere il nemico, unisciti a lui.

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De Arrascaeta, che in Brasile chiamano “Arrascaeta” e basta, è più che mai tentato. Un milione di reais al mese di stipendio è una cifra fuori dall'ordinario e lo fa vacillare. Anzi, lo convince proprio. Così si reca dal Cruzeiro e annuncia la propria decisione: grazie di tutto, ma questa opportunità non la voglio perdere. Da quel momento nasce una vera e propria guerra, con più attori coinvolti: i due club, il calciatore, il suo agente (Daniel Fonseca, l'ex attaccante di Cagliari, Napoli, Roma e Juventus), un intermediario. E non solo.

Itair Machado, presidente del Cruzeiro, accusa pubblicamente il Flamengo di aver parlato con un calciatore sotto contratto. E alza la posta: “Il prezzo è di 20 milioni di euro, ma voi me ne dovrete pagare una trentina”. La situazione si fa tesissima, le minacce si sprecano. E poi, ecco il colpo di scena: con una mossa tipicamente sudamericana, il numero di cellulare di De Arrascaeta viene postato sui social. Chi è stato? La certezza non si avrà mai. Ma intanto l'uruguaiano viene subissato di messaggi WhatsApp dai sostenitori della Raposa, furiosi: in poche ore ne arrivano quasi 250mila. Uno screen esclusivo postato su 'O Dia' lo certifica.

In quei giorni, De Arrascaeta è bloccato in un hotel di Belo Horizonte, l'Ouro Minas. Vi rimane tre giorni, viene raggiunto da Fonseca. Si sente minacciato. E dopo pochi giorni si dà precipitosamente alla fuga, prima chiamando un taxi e poi noleggiando un'auto. Destinazione: Uruguay. La propria patria. È lì che si deciderà in maniera definitiva la partita. In un senso o nell'altro.

Voglio essere diretto – esce allo scoperto Fonseca in un comunicato ufficiale – il Cruzeiro aveva intenzione di cedere De Arrascaeta e ottenere 10 milioni di euro. Questa è la proposta fatta al mio intermediario. Non è stato il signor Fonseca a decidere di vendere De Arrascaeta e nemmeno a definire il prezzo del trasferimento. Qui c'è in ballo la sicurezza personale dell'atleta, la quale compromette seriamente la continuità del vincolo contrattuale, aspetto che dovrà necessariamente essere discusso dagli organi competenti”.

Paura di andare in Tribunale? Visto che Fonseca è un bandito, non ne ho”, ribatte a stretto giro di posta il presidente Machado. Però uno spiraglio inizia finalmente ad aprirsi. Lo stesso dirigente ammette che “se il club che vuole De Arrascaeta pagherà il debito che abbiamo nei confronti del giocatore, glielo do”. Le trattative vanno avanti, tra un'accusa e una minaccia. Il Flamengo non demorde, De Arrascaeta diserta il precampionato della squadra, il Cruzeiro sente di non aver più il coltello dalla parte del manico.

E poi arriva la riunione decisiva. A Montevideo, in uno scenario da brividi. C'è Fonseca, c'è lo stesso De Arrascaeta, c'è l'intermediario André Cury. Ci sono rappresentanti del Flamengo e del Cruzeiro. E non solo.

È stato un incontro teso, durato più di 8 ore – ha raccontato Cury a 'O Dia' – C'era un clima ostile, con uomini armati. Quella gente non sapeva nulla, mi guardavano e basta, senza sapere se io fossi dalla parte del Flamengo o del Cruzeiro”.

Ancora Cury ha svelato i dettagli di quella location, ovvero la villa di Fonseca, situata nella Capitale uruguaiana.

Una casa buia, in una via buia. Per entrare in casa dovevi camminare per 150 metri in un giardino, con molti alberi. C'era gente strana, io di certo non ho chiesto loro perché fossero lì. Erano presenti molte persone che non facevano parte di quella trattativa. Non hanno mostrato le armi, ma era evidente che tutti ne avevano una”.

Alla fine le armi vengono riposte nelle fondine. L'accordo tra Flamengo e Cruzeiro si trova. La Raposa trova un compromesso: voi lasciate stare Dedé – centrale difensivo a sua volta nel mirino rossonero – e noi vi diamo De Arrascaeta. Detto fatto: il 12 gennaio del 2019 il Fla annuncia l'acquisto dell'uruguagio. La cifra finale, come detto, si aggira sui 20 milioni di euro. Ed è un'enormità per gli standard sudamericani. Nessuno aveva mai speso tanto in Brasile prima di allora. Lo stesso Flamengo andrà oltre negli anni successivi, infrangendo ogni primato prima con l'acquisto a titolo definitivo di Gabigol dall'Inter, poi con quello di Pedro dalla Fiorentina.

In pratica, è una sorta di operazione spartiacque. Con la regia offensiva di De Arrascaeta, nel 2019 il Flamengo vince la Copa Libertadores per la seconda volta nella propria storia e il giorno dopo si mette in tasca pure il Brasileirão con diverse giornate d'anticipo (un anno più tardi farà il bis in patria). Nelle stesse settimane, ironia di un destino crudele, il Cruzeiro precipita in Serie B per la prima volta nella propria storia. Vi rimarrà un anno e poi due anni, mancando in entrambi i casi la promozione. Al terzo tentativo, dopo che Ronaldo ha messo le mani sul club, è finalmente tornato al piano superiore.

Chi non ha preso benissimo l'episodio turbolento dell'affaire De Arrascaeta è Javier Manzo, l'altro agente del trequartista. È rimasto nell'ombra, ha lasciato le luci dei riflettori a Fonseca. E non ha fatto nulla per nascondere il proprio malcontento, arrivando di fatto alla rottura. Tanto che, qualche settimana dopo quei giorni di passione, la società fondata dalla coppia è stata addirittura sciolta. Ma al Flamengo se ne sono fatti una ragione.

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