Gillespie espulso dopo zero secondi: la storia del cartellino rosso più veloce di sempre

Keith Gillespie
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Si parla spesso di espulsioni record, arrivati pochi istanti dopo l'ingresso in campo. Ma c'è chi ha fatto di più: fuori prima del fischio.

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Non è facile entrare nelle leggende, di quelle che vengono raccontate attorno al fuoco per mettere paura. Nelle storie narrate ai bambini che pian piano si nascondono sotto il lenzuolo, terrorizzati da quelle terrificanti parole messe una dietro l'altra. Non è facile perchè nell'assurdità delle cose, del destino e del fato, c'è chi lavora per entrarci, chi programma con petto fuori e mento in alto di essere parte della storia. Sia essa gioiosa o paurosa. Sia essa entrambe le cose. Poi ci sono quegli istanti in cui tutto accade senza programmarlo e volerlo. E la vita scorre.

C'è quel momento, al Madejski Stadium di Reading, in cui le nuvole si diradano e una luce fittizia si scaglia sulla parte più larga del rettangolo da gioco, dove si crea e si costruisce. Quella davanti alle panchine, in cui le menti degli allenatori viaggiano per creare il successo. Non si pensa alla storia, la si fa. La fa Keith Gillespie, burbero nordirlandese che ha fatto parte dei terribili ragazzi di Ferguson al Manchester United, ma non è diventato uomo leader, freccia, fuoriclasse. Gli Scholes, i Beckham e i Neville li ha incontrati sì, ma la vita l'ha portato oltre la Champions e il macigno della notorietà pesante.

Passa al Blackburn, al Newcastle, persino al Darlington e al Glentoran, la vita calcistica di Gillespie. Vince un po' qui, vince un po' là. Sorride, si anima all'ala, corre e non perde occasione di mostrarsi duro, inflessibile. Si rivela capace di essere il giocatore che mente ricordi più rosso e immediatamente rosso. Espulso dopo zero secondi. L'arbitro non fa in tempo, lui sì. E' già testa a testa, letteralmente, in quel gennaio 2007.

C'è Hunt dall'altra parte (non l'Ethan di Mission: Impossibile o il James di automobilistica memoria). Gioca nel Reading, cadrà dalle nuvole dopo e in campo prima, colpito da Gillespie. Sarà che è irlandese, Stephen, sarà che l'avversario viene dal nord dell'isola. Nessuno saprà mai cosa è successo in quell'istante.

"Non so perchè Gillespie l'abbia fatto, non ci siamo detti niente. E' semplicemente arrivato verso di me e mi ha colpito in faccia".

Ecco, ci siamo. E' la ripresa e Gillespie si scalda a bordo campo. E' una giornata gelida a Reading, il termometro è sotto lo zero. Forse gli opposti della terra di provenienza si attraggono, forse è l'aria fredda della città ad opporsi alla mente calda e incandescente dell'esterno ospite. Lo Sheffield è sotto di due reti, in casa si canta e si intonano i cori, tutto normale. Tutto proprio no. Perchè un cartellino rosso di quel tipo non si è mai visto, o quasi.

E' il 2000 e Walter Boyd dello Swansea è forse il primo, nel match contro il Darlington. Ma non è la Premier e la sua storia rimane sepolta. Come quella di Gillespie, ma non a tali livelli. La seconda avviene nel più alto tempio inglese, la serie massima. E anche questo, rimane nascosto nei meandri del tempo. Forse troppo strano per finire in prima pagina in maniera duratura.

Scatta il minuto 53. La palla esce nel lato delle panchine. Murty sta per rimettere palla in campo, mentre Gillespie guarda il quarto uomo, il proprio tecnico. La telecamera inquadra la rimessa laterale, il fischietto non fischia. Il movimento della rimessa si ferma sul più bello perchè il direttore di gara non ha ancora dato l'ok. C'è qualcosa che non va.

Il gioco non è ancora ripreso dopo che la sfera è terminata a lato. C'è un parapiglia nel momento esatto in cui la rimessa sta per essere battuta, bloccata. Gillespie va da Hunt, lo colpisce, lo butta a terra. Tutto fermo, pioggia di fischi e dubbi. Perchè KG l'ha fatto? Non per entrare nella storia, questo è certo.

Eppure si insinua di diritto: la rimessa non è avvenuta, il fischio dell'arbitro è arrivato solo per bloccare la rissa, le mani da una parte all'altra. Non è il sibilo di chi ha dato l'ok per riprendere. Sono effettivamente passati zero secondi dall'ingresso in campo di Gillespie, viene espulso. Il rosso più veloce della storia. Ricordatevene, quando leggerete espulsione-lampo, cartellino-record, rosso-shock. Sinonimi senza contrari per dimenticare quel gennaio 2007. Gelido, ma incandescente.

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