Con il Tricolore cucito addosso: Napoli è già in festa per lo Scudetto

Dopo il successo all'Allianz Stadium, a Napoli i tifosi hanno fatto partire una prima "festa Scudetto": simbolo di una vittoria storica.

Il primo "fiume in piena" di appassionati, fedeli spinti da un credo professato al di là di qualsiasi condizione, restituisce, pur in parte, l'idea di quel che sarà l'effettiva conquista dello Scudetto da parte del Napoli di Luciano Spalletti. Certo, qualcosa fuori dal normale.

In positivo, semmai ci fosse pure il bisogno di precisarlo: ma non serve. Basta guardare i volti dei giocatori azzurri che all'Allianz Stadium hanno messo un altro importante "mattone" (lo ha definito così Spalletti, nel post-partita), solidissimo e quasi definitivo, del progetto di realizzazione di un sogno atteso da una trentina d'anni che, a questo punto, neanche i demoni del passato possono spegnere. Il Napoli vincerà lo Scudetto: anzi, lo ha praticamente vinto.

Il fatto, poi, che la vittoria arrivi o meno nel prossimo weekend è ininfluente: e questo fa anche riflettere sulla portata che ha avuto, ha e avrà in futuro il successo contro la Juventus di Massimiliano Allegri. Così: con un goal annullato ai bianconeri e una rete in extremis. Anche questo contribuisce: anche questo aiuta i tifosi del Napoli a prendere consapevolezza su quanto è stato fatto.

Nella settimana più difficile, tra l'altro: in quella in cui gli uomini di Spalletti si sono effettivamente riscoperti umani, schiacciati dal peso della realtà e dell'eliminazione dalla Champions League per mano del Milan. Nella settimana in cui, come ha spiegato il tecnico di Certaldo, si è pensato tanto "a quello che si poteva fare" al Maradona. E che, invece, non si è fatto: pazienza, il passato non può essere modificato.

In qualche modo, però, la storia il Napoli l'ha riscritta: riscritta e buttata giù da capo, in alcuni casi. Perché non c'erano, ma nel senso che non esistevano come entità fisiche e concrete, parecchi tra i tifosi che ieri hanno aspettato la squadra azzurra al rientro all'aeroporto di Capodichino, accompagnando il pullman in quello che è stato il primo corteo Scudetto, a cui seguirà la festa effettiva (prima o poi).

Non c'erano, una trentina d'anni fa, neanche parecchi tra i tifosi che si son riversati in piazza con bandiere, sciarpe e fuochi d'artificio al triplice fischio della sfida dell'Allianz Stadium: pochi minuti più tardi, in pratica, la conclusione di Giacomo "Jack" Raspadori.

Ha ragione anche Allegri, poi, quando dice che "il Napoli ha ucciso il campionato", ma per vincerlo serve anche la giusta lucidità in periodi come quest'ultimo: proprio mentre il resto dell'Italia calcistica ha puntualizzato, e continua a farlo, le esultanze al momento del sorteggio dei quarti di finale di Champions League, gli azzurri hanno risposto nell'unica maniera possibile. Che è quella a cui ci ha abituato in tutta la stagione: vincendo partite come quella contro la Juventus. I rivali di sempre, nel giorno in cui i sarti di tutto il mondo hanno preso in mano lo Scudetto e lo hanno cucito addosso alla maglia di Raspadori e compagni. Manca pochissimo.

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