L'appello di Calhanoglu: "Il terremoto in Turchia mi ha cambiato la vita, stateci vicini"
Il devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria sta facendo registrare numeri sempre più terribili: oltre 40mila i morti registrati, senza contare i feriti e tutti i dispersi ancora sepolti sotto le macerie.
Una situazione che interessa da vicino anche Hakan Calhanoglu, visibilmente commosso durante il minuto di raccoglimento disposto prima di Sampdoria-Inter: inevitabili i pensieri per il proprio popolo, alle prese con una immane tragedia che ha scosso l'opinione pubblica.
Il centrocampista dell'Inter è intervenuto in occasione dell'ultima puntata de 'Le Iene', in onda martedì sera, lanciando un appello accorato per non dimenticare i suoi 'fratelli', tutti coloro che hanno bisogno di qualcosa a cui aggrapparsi dopo aver perso tutto.
"Mi chiamo Hakan Calhanoglu, faccio il calciatore e sono nato in Germania, ma dentro di me batte un cuore turco. Ho sposato una ragazza di origini turche e nostra figlia la stiamo crescendo con i valori della nostra cultura.
Sono con orgoglio il capitano della nazionale turca perché ho sempre pensato alla Turchia come alla mia patria e purtroppo da circa 10 giorni la mia vita è cambiata, perché sotto le macerie provocate da questo terribile terremoto che abbiamo visto tutti in televisione, ci sono i miei connazionali, i miei tifosi ma soprattutto i miei fratelli che in questo momento hanno bisogno del nostro aiuto. Dell’aiuto di tutti noi.
L’Italia mi ha accolto e purtroppo l’Italia sa bene cosa significa essere travolti da un terremoto. Per cui non mi dilungo, ma vi chiedo con tutto me stesso, indipendentemente dal vostro tifo, dalla vostra nazionalità e dal vostro credo, di starci vicini. Grazie, grazie per l'attenzione".
Tra i dispersi figura ancora Christian Atsu, giocatore in forza all'Hatayspor di cui non si conosce la sorte: come riferito dall'agente, sono state ritrovate due sue paia di scarpe.