Alla Roma per una notte: quando Malcom fu 'scippato' dal Barcellona

GFX Malcom Roma
Nell'estate del 2018 il brasiliano era in volo per Roma, ma l'inserimento del Barcellona nella trattativa fece saltare l'affare con il Bordeaux.

"Yes, no, maybe, I don't know, can you repeat the question?". A qualche millennial con la passione per le serie tv queste poche parole suoneranno familiari.

È l'attacco del pezzo "Boss of me" di They Might Be Giants, reso celebre in quanto theme song della serie tv "Malcolm in the Middle".

Una frase che, estremizzando, riassume quella che è stata la surreale trattativa tra la Roma e il calciatore brasiliano Malcom, rimasto nel mezzo di una querelle di mercato tra giallorossi e Bordeaux.

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Dobbiamo tornare all'estate del 2018. A Roma si vive ancora di esaltazione per una stagione conclusa al terzo posto e in semifinale di Champions League.

Nell'aria si respira la possibilità di un'annata vincente. Ma la rosa va puntellata in maniera adeguata. Un compito non facile per l'allora direttore sportivo giallorosso, el señor Monchi, sul quale già pendeva il peso dei 42 milioni di euro spesi l'estate precedente per Patrik Schick.

Patrik Schick Roma

Un acquisto tanto celebrato quanto contestato per via del rendimento al suo primo anno romanista: pochi goal (solo 3), tanti infortuni, altrettante prestazioni sotto la media della sufficienza.

L'esigenza del tecnico Eusebio Di Francesco è quella di avere finalmente un esterno d'attacco mancino che possa giocare a destra. Senza, sembra sia impossibile esprimere il calcio che ha in mente l'allenatore pescarese.

Una richiesta avanzata già dalla stagione precedente, quando la Roma cedette Mohamed Salah al Liverpool per rientrare nei paletti del Fair Play Finanziario e mettere a bilancio una plusvalenza corposa.

L'anno prima Monchi aveva inseguito per diversi mesi Riyad Mahrez del Leicester, ma le resistenze economiche del club inglese avevano reso impossibile la trattativa.

Nel 2018 si vira con decisione su Malcom, autore di 12 goal in 35 presenze in Ligue1 con la maglia del Bordeaux e reduce da diverse stagioni nelle quali sembra essere destinato a diventare uno dei nuovi crac del calcio brasiliano.

Il calciatore sembra avere tutte le caratteristiche richieste da Di Francesco: è veloce, duttile, bravo con entrambi i piedi e in grado di fornire un apporto consistente di reti e passaggi ai compagni di squadra.

Le negoziazioni cominciano e vanno avanti a lungo. Siamo nell'ordine di un colpo da svariati milioni. Un esborso considerevole per la Roma, che però ha intenzione di investire i corposi ricavi della Champions League e della fresca sponsorizzazione con la compagnia Qatar Airways.

Si arriva a una quadra: ai girondini 36 milioni di euro tra parte fissa e bonus, ai giallorossi l'acquisto giusto per completare la rosa e infiammare la piazza.

I due club arrivano al punto da rilasciare due tweet con relativi comunicati. Cosa insolita, che fa drizzare le antenne a qualcuno più previdente di altri.

E infatti accade l'imponderabile, sebbene ci sia da domandarsi se questo termine sia applicabile al calciomercato.

Il colpo di scena si consuma nella notte. Mentre Malcom è in volo su un jet privato per raggiungere Ciampino, dove ad attenderlo c'è il consueto bagno di folla romanista, il Barcellona si inserisce nella trattativa.

Gli agenti del brasiliano colgono la palla al balzo, pronti a trarre il massimo da duello di mercato con due astanti di tutto rispetto.

I blaugrana trovano nello sgarbo di mercato la vendetta perfetta dopo la cocente eliminazione di pochi mesi prima in Champions League. I catalani offrono al Bordeaux 42 milioni e 5 al giocatore per 5 anni. Il doppio di quanto mette sul piatto la Roma.

Kostas Manolas Roma Barcellona Champions League

In aeroporto arriva la voce della cancellazione del volo. "Malcom non arriva". Questa voce getta nello sconforto le decine di tifosi presenti, che vagano da una parte all'altra dell'aeroporto confusa dalle voci che si susseguono sul brasiliano.

Ma le vere scene di protesta si verificano il giorno dopo a Villa Stuart, dove sono in corso nel frattempo le visite del portiere Robin Olsen, con la gente che intona cori contro il Barcellona e il calciatore.

Monchi inviperito rivela la sua verità.

"Per noi era tutto chiuso ma un’ora dopo i tweet (delle due società, ndr) hanno cominciato a girare voci di un interesse del Barcellona e sono rimasto sorpreso quando mi ha chiamato uno dei procuratori del giocatore dicendomi che il Bordeaux aveva vietato al giocatore di viaggiare. Ho chiamato subito il presidente del club francese e, con mia sorpresa, mi ha detto che era arrivata una offerta più alta della nostra da parte del Barcellona avvisandomi anche che se non alzavamo la nostra non avremmo mai potuto prendere Malcom".

Cosa che la Roma è anche disposta a fare, con il placet del presidente James Pallotta. Sembra una partita a poker, con l'americano che accumula rilanci su rilanci. Ma dall'altra parte c'è il chip leader catalano. Il tavolo non si batte.

A questo punto entrano in scena gli agenti.

"A mezzogiorno hanno cominciato a dire che volevano un’altra offerta perché il Barca stava spingendo, ma io ho detto basta e così ci siamo fermati. Ai tifosi dico che mi dispiace, troveremo qualcuno più forte e con più voglia di venire a Roma di lui".

Al diesse spagnolo resta l'amaro in bocca per l'ennesimo affare sfumato. Ma stavolta prova ad aggrapparsi alla giurisprudenza.

"All’intero della società stiamo valutando se possiamo intentare una causa legale con quello che abbiamo in mano. Ancora non lo sappiamo perché è vero che non abbiamo documenti firmati da parte loro ma ho tanti messaggi col presidente e il procuratore che meritano almeno di essere valutatati"

Dopo la beffa, la Roma ripiega su Steven Nzonzi. Un centrocampista centrale. Di palo in frasca. Una scelta che segna la confusione che ha contraddistinto il bienno romanista di Monchi prima della separazione in fretta e furia con annesso ritorno a Siviglia.

La stagione dei giallorossi sarà tutt'altro che esaltante. Di Francesco verrà esonerato a marzo, in una stagione contraddistinta in negativo dai 7 goal subiti in casa della Fiorentina in Coppa Italia e conclusa in un modesto sesto posto dopo il ritorno sulla panchina di Claudio Ranieri.

L'entusiasmo per un'estate prodromica di un'annata di sicuro successo viene dissipato nel giro di poche settimane di campionato. E probabilmente i primi sintomi del disturbo si sono manifestati proprio nell'affaire Malcom.

La Roma riuscirà comunque a ironizzare e in un certo modo vendicarsi del calciatore. Malcom a Barcellona sarà un flop e undici mesi dopo verrà ceduto dai catalani allo Zenit.

La vendetta è un piatto che va servito freddo. Anche e soprattutto sui social.

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