Xavi Simons, il baby prodigio di Barcellona e PSG diventato grande al PSV Eindhoven
È nato ad Amsterdam il 21 aprile 2003, ma in soli vent’anni Xavi Simons ha già vissuto tre vite. E tutte alla grande, sempre col piede sull’acceleratore.
Alto 179 centimetri per 68 chili, con i suoi lunghi e inconfondibili capelli ricci alla Valderrama, oggi il ragazzo olandese fa il campione al PSV di Eindhoven, a poco più di un’ora di distanza da casa. È tornato dalle sue parti per diventare grande dopo aver calcato, da giovanissimo, alcuni dei più grandi campi d’Europa. Un lungo viaggio di formazione per chiudere un cerchio, per tornare in patria e ripartire in condizioni totalmente diverse. Un viaggio che, seppur sia ancora soltanto agi inizi, ha già tantissimo da raccontare. E che è iniziato molto precocemente: ad appena 7 anni.
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GLI INIZI A BARCELLONA
È quella l’età che ha il bambino olandese quando viene notato e tesserato dagli scout del Barcellona. Il piccolo Xavi – il nome non mente: era stato scelto dai genitori in onore di un campione della storia recente blaugrana – vola in Spagna e cambia vita per entrare nella cantera catalana, dove crescerà (come rivelerà lui stesso) a pane e possesso palla, fino ai 16 anni.
Nove anni di trafila nelle giovanili, fino allo strappo totale tra il suo agente, Mino Raiola, e il club catalano. Quando è il momento di sedersi a tavolino per discutere il rinnovo, infatti, la lunga trattativa non va a buon fine. Stando a quanto scrivevano i giornali spagnoli, dove Xavi Simons veniva già indicato come il nuovo Iniesta, la scelta del ragazzo e del suo entourage sarebbe stata presa per ragioni prettamente economiche: il baby fenomeno de La Masia avrebbe infatti rifiutato il primo contratto da professionista con stipendio annuo da 200mila euro per accettare l'offerta del PSG: contratto più ricco e di tre anni.
Il Barcellona perde così il suo campioncino: corre l’anno 2019 quando il classe 2003, oggi assistito da Rafaela Pimenta, decide di accettare la corte del club parigino, a cui passa a titolo gratuito durante l’estate, e salutare il club catalano con una lunga lettera (in più lingue) sui social. Sulle sue tracce c’erano anche Chelsea e Real Madrid.
“Oggi è un giorno complicato, perché a nessuno piace dire addio a quella che è stata la tua casa, la tua famiglia, la tua vita – si legge sulla lettera sui social dell’allora 16enne – Non dimenticherò mai quando mi misi per la prima volta la maglia del Barça nove anni fa. È stata la realizzazione di un sogno”.
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LA PALESTRA DEL PSG
Fu una mossa decisa quella di Mino Raiola, pesata e ponderata. Xavi Simons, a 16 anni, era già una vera e propria macchina da soldi: contava oltre di un milione di follower su Instagram, senza contare gli altri social e il sito personale, era già nel giro della Nazionale dei pari età e aveva un contratto di sponsorizzazione con la Nike. Non è un caso se il braccio di ferro tra Barcellona e PSG, dopo il caso Neymar, si è rinnovato per lui: per un campione del futuro, che oggi sembra essere definitivamente esploso. Anche grazie al periodo di Parigi.
Simons cambia Paese, squadra, abitudini e lingua: in terra francese, trascorre altri due anni nelle giovanili prima di esordire in prima squadra giocando un minuto nel match di Coppa di Francia contro il Caen: era il 10 febbraio 2021.
A soli 18 anni, il ragazzo si ritrova a condividere lo spogliatoio con campioni e personalità del calibro di Mbappé, Thiago Silva, Neymar e Di Maria, tanto per citarne alcuni. Sotto la Tour Eiffel cresce e impara dai più grandi, si afferma nella UEFA Youth League 2021/22 (4 goal e 6 assist) e mette insieme anche 11 presenze tra Ligue 1 e Coppa nazionale. A proposito di Coppa, fu proprio lui a sbagliare il rigore decisivo che costò alla squadra di Pochettino l’eliminazione agli ottavi contro il Nizza: altra tappa importante nel percorso di crescita.
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LA NUOVA VITA A EINDHOVEN
A Parigi Simons mette nel curriculum i primi titoli (una Coppa di Francia e una Ligue 1), ma non rispetta a pieno le enormi aspettative che c’erano su lui: a fine stagione non rientra più nei piani dell’allenatore e la trattativa per il rinnovo si complica.
Così il 28 giugno 2022 il ragazzo prodigio firma di nuovo a parametro zero, stavolta per gli olandesi del PSV e fino al 2027. Ai francesi viene comunque riservata una clausola di riacquisto pari a 4 milioni di euro, valevole solo nel 2023: vedremo se sarà esercitata, perché l’aria olandese ha fatto sbocciare definitivamente il fiore del talento di Xavi Simons.
Il ragazzo di Amsterdam diventa un fenomeno a Eindhoven, non lontano dalla famiglia e dai luoghi dove è nato e cresciuto. In Olanda diventa un titolare fisso con presenze stabili e pure decisive in Eredivisie e in Europa League, facendo presto ricredere chi non aveva davvero creduto in lui.
Il 7 del PSV stupisce tutti e subito: già a fine luglio vince il primo trofeo da protagonista, la Johan Cruiff Schaal, Supercoppa dei Paesi Bassi, andando a segno nel 5-3 contro l’Ajax. Da lì in poi non si ferma più, mettendo insieme goal, assist e sorrisi in tutte le competizioni con la maglia biancorossa, che spopolano anche sul suo seguitissimo profilo Instagram.
La fotografia della rinascita di Simons, più che i tanti premi 'giocatore del mese' vinti nel campionato olandese, è la sontuosa prestazione in Europa League nel match casalingo del PSV contro l’Arsenal. Al Philips Stadion il centrocampista, pur non finendo a referto nel 2-0 finale, prende per mano la formazione di Van Nistelrooy risultando il migliore in campo e godendosi una meritata standing ovation al momento della sostituzione. Applausi a scena aperta per il talentuoso trequartista, in campo con una maturità da veterano: 100% di dribbling completati e 13 duelli vinti (nessuno come lui) contro la capolista della Premier League. E vent’anni ancora da compiere.
Quella contro i Gunners è una delle partite che fa capire perché il ct Van Gaal abbia deciso di portare Simons al Mondiale in Qatar, dove il ragazzo esordisce con la nazionale maggiore dell’Olanda per la prima volta nella sfida degli ottavi vinta 3-1 contro gli Stati Uniti. Un giorno unico per l’ennesimo record di precocità.
A proposito di precocità, nel post partita del grande match contro l’Arsenal Xavi Simons stesso aveva parlato della sua rinascita raccontando anche un aneddoto legato al suo passato tra Spagna e Francia.
“Al Barça non lavorano molto in palestra: lavorano con la palla, ma non in palestra – le parole del giocatore – Quando sono arrivato al Paris Saint-Germain, ho trovato differenze, lì la vita è completamente diversa. La Ligue 1 è una competizione forte fisicamente, devi ‘proteggerti’ e quello era uno dei miei obiettivi. Essere ‘piccoli' non importa, ma bisogna essere forti. Ora al PSV mi alleno duramente e dò tutto, il calcio è la mia vita. Penso di aver preso una buona decisione venendo qui, sono molto felice".
Eccolo il segreto: Xavi Simons è finalmente esploso perché si sente felice. Il lavoro in palestra lo avrà anche aiutato, ma alla fine, al netto di contratti, social e quant’altro, ciò che fa tutta la differenza del mondo è il fare le cose con la giusta serenità. Con quella sensazione di trovarti nel posto giusto al momento giusto, con le persone giuste intorno. Che sia a Barcellona o a Eindhoven, o in qualunque altra parte. Ora lo sa bene anche il baby prodigio Xavi Simons.