Ventidue anni fa la Lazio celebrava la vittoria dello Scudetto. Di quella squadra, guidata da Eriksson, molti sono diventati allenatori di fama mondiale, da Mancini a Simeone, passando per altri con carriere ben avviate, come Simone Inzaghi. O Sergio Conceiçao .
L'ex esterno destro è attualmente l'allenatore del Porto, alla sua sesta stagione sulla panchina dei Dragões, dove ha ottenuto risultati importanti e traguardi di prestigio. Come era riuscito a fare in campo, soprattutto in biancoceleste, strappando il titolo alla Juve all'ultimo respiro nel 1999/2000. La stessa Juve che da allenatore ha eliminato agli ottavi di Champions nel 2021.
Ad aggiudicarselo è la Lazio nell'estate del 1998, quando l'allora presidente Sergio Cragnotti paga 15 miliardi di lire sbaragliando la concorrenza. In biancoceleste Conceiçao si rivela uno dei punti di forza nel ruolo di ala destra: subito in goal all'esordio in Supercoppa Italiana nel 2-1 rifilato alla Juventus mentre, in campionato, arriva uno scottante secondo posto dopo la rimonta vincente del Milan. L'annata si conclude con la vittoria della Coppa delle coppe e della Supercoppa Europea ai danni del Manchester United.
Molto meglio la seconda stagione: c'è la conquista dello Scudetto e della Coppa Italia, in Champions League il cammino della Lazio si arresta ai quarti di finale contro il Valencia finalista di quell'edizione.
In due riprese alla Lazio, sono cinque i derby giocati contro la Roma: il primo è il pirotecnico 3-3 del 29 novembre 1998, mentre nel secondo arriva un ko per 3-1. La stagione seguente si apre con una sconfitta ancor più pesante (4-1), mentre la penultima stracittadina resta anche l'unica vittoria di Conceiçao (2-1) in piena volata per lo Scudetto. Nel 2003/2004 arriva un'altra delusione, un 2-0 che rende il suo bilancio altamente negativo.
L’esperienza che dà la svolta alla sua carriera di allenatore arriva in Francia, sulla panchina del Nantes. Viene chiamato per sostituire René Girard, esonerato dopo 16 giornate. In 22 partite totalizza 38 punti: porta la squadra dal penultimo posto in classifica al settimo, sfiorando anche l’accesso all’Europa. Grazie a lui si impongono diversi giocatori che oggi sono arrivati in club importanti: Harit (Schalke), Dubois (Lione) e Diego Carlos (Siviglia) ne sono esempi.
I risultati gli valgono anche un rinnovo contrattuale di tre anni, ma in estate arriva la chiamata del Porto: a poche settimane dalla firma sul nuovo accordo col Nantes, Conceiçao decide di tornare in terra lusitana, spiazzando tutti.
Nel 2017 diventa l'allenatore del Porto dove torna per la terza volta, comprese quelle da giocatore. La prima stagione è subito vincente: vittoria in campionato con 88 punti sui 102 disponibili e conquista della Supercoppa portoghese. In Champions arriva l'eliminazione contro il Liverpool agli ottavi.
La seconda stagione non porta al titolo, ma a un grande percorso in Champions League: la squadra arriva fino ai quarti di finale, dove viene eliminata soltanto dal Liverpool, futuro campione d'Europa. Agli ottavi aveva eliminato la Roma, prendendosi una piccola rivincita per le tante sconfitte nei derby.
Nel 2019/2020 mette nuovamente le mani sulla Primeira Liga, perde in finale la Coppa nazionale per mano del Benfica e in Europa è protagonista di un cammino deludente.
L'annata 2020/2021 vede Conceicao e il suo Porto secondi in campionato alle spalle dello Sporting e semifinalisti della Taca de Portugal (eliminato dal 'suo' Braga). A dicembre, invece, trionfo in Supercoppa del Portogallo sui rivali del Benfica. In Champions League, il Porto ha firmato l'impresa eliminando la Juventus di Cristiano Ronaldo agli ottavi di finale, prima di arrendersi ai quarti contro il Chelsea.
La 2021/22 ha visto i Dragoni dominare la scena in patria conquistando campionato e Taca de Portugal. In Champions, invece, i lusitani hanno chiuso la fase a gironi al terzo posto retrocedendo in Europa League, competizione nella quale il percorso si è interrotto agli ottavi contro il Lione.
L'annata in corso si è aperta con la vittoria della Supercoppa nazionale (3-0 al Tondela), mentre in campionato il Porto insegue a cinque punti di distacco la capolista Benfica. Entrambe le squadre hanno superato la fase a gironi di Champions e quella di Conceicao sfiderà l'Inter agli ottavi.
Da sottolineare l'esordio di Chico Conceicao - nel febbraio del 2021 - col Porto in un San Valentino da ricordare: papà Sergio, nel 2-2 col Boavista, inserisce il figlio (esterno offensivo di piede mancino classe 2002) che in 15' si guadagna un rigore (sbagliato) e propizia un goal annullato. Un debutto 'agrodolce', ma che emozione.
L'idea di calcio di Sergio Conceiçao ha posto le proprie basi partendo da un 4-4-2 molto offensivo. Il primo obiettivo del tecnico è sempre stato quello di dare continuità a una linea difensiva stabile.
Il tecnico lusitano chiede grande spinta ai terzini, tanto che spesso ha anche schierato giocatori offensivi in quel ruolo. Sulle fasce si sviluppa gran parte del gioco del Porto di Conceiçao, con un modulo che tende a prediligere le due punte di peso e grande fisicità, quantomeno quando impiegato nel 4-4-2.
La principale variabile tattica è però rappresentata dal passaggio al 4-3-3, modulo con il quale sta affrontando la stagione in corso e nel quale lascia maggior libertà offensiva concessa agli esterni.
Sino a questo punto della stagione, la sua formazione tipo prevede una difesa a quattro - davanti a Diogo Costa in porta - formata da Pepe, Fabio Cardoso, David Carmo e Sanusi. A centrocampo Otavio è il punto di riferimento e con lui orbitano Uribe e Eustaquio. In attacco largo al tridente con Taremi elemento centrale, Evanilson e Galeno ai suoi lati.
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